SPLENDOR LUCIS
Angeli della Girandola
Icone di Eva M. Antulov
Benedizione delle Icone degli Angeli di Eva Maria Antulov
Il 5 luglio 2025 Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Diego Giovanni Ravelli, Arcivescovo titolare di Recanati, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Delegato Pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova ha benedetto con rito solenne le nove icone degli Angeli. La benedizione ha avuto luogo in Vaticano, nel Palazzo Apostolico all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche.
Erano presenti il Comm. Giuseppe Passeri, che per 40 anni ha lavorato proprio in questo ufficio come responsabile informatico, l’artista Eva Maria Antulov, Monsignori liturgisti e assistenti del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche e altri membri dell’ufficio.
Dal rito della benedizione delle Icone degli Angeli:
Celebrante: “Carissimi, il rito di benedizione che stiamo per celebrare rende anzitutto gloria a Dio, fonte di ogni santità. Le icone raffiguranti gli angeli ci ricordano che essi, pur immersi nella luce inaccessibile, sono invitati dal Padre per custodirci e sostenerci nel cammino. Negli angeli si riverbera lo splendore della bellezza divina che in Cristo, eterno Figlio del Padre fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, si è resa visibile a noi ed è comunicata a quanti conformano la loro vita al suo mistero pasquale.”
“Egli per te darà ordine ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie. Sulle mani essi ti porteranno, perché il tuo piede non inciampi nella pietra.” (dal Salmo 91/90)
Il Celebrante, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Preghiamo.
O Dio, che negli angeli, servitori della tua gloria,
fai risplendere la luce del tuo volto,
benedici + queste icone
che raffigurano i messaggeri
che hai posto sul nostro cammino
come difensori, consolatori
e annunciatori della tua promessa di salvezza
e fa’ che il fuoco del tuo amore
unisca tutte le creature in cielo e in terra.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Inaugurazione della mostra a Palazzo San Macuto nella Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”
Il 23 giugno 2025 si è svolta l’inaugurazione della mostra, alla quale sono stati presenti i patrocinatori:
il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, l’On. Federico Mollicone, al quale si ringrazia per il supporto e l’organizzazione e, soprattutto, per aver sostenuto la diffusione della devozione degli Angeli;
il Sindaco di San Gemini, Luciano Clementella con sua moglie Sandra. Le icone presentate sono state create nell’atelier a San Gemini, uno dei Borghi più belli d’Italia. San Gemini è un luogo davvero magico, si vive il medioevo e il silenzio invita alla riflessione e a captare le ispirazioni artistiche. Nel centro storico di questo meraviglioso Borgo sono attualmente esposti i Presepi della Cappella Sistina (Vaticano) di Giuseppe Passeri e di Eva M. Antulov e lo saranno per tutto l’Anno Giubilare 2025;
l’ideatore della Rievocazione storica della Girandola, nonché studioso dell’antico evento della Girandola e progettista della sua rievocazione storica fin dal 2006, Arch. Comm. Giuseppe Passeri, che all’inaugurazione della mostra ha esposto in modo magistrale la ricerca sui pigmenti di minerali preziosi e terre d’Italia e la loro elaborazione e preparazione alla pittura;
Sua Ecc.za il Gran Priore d’Italia del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Cavalieri Ospitalieri O.S.J. Cavalieri di Malta, Cav. Comm. Antonino Sciuto.
La Dott.ssa Eva Maria Antulov, l’artista, ha spiegato in modo riassuntivo il significato della mostra:
L’esposizione esprime la connessione degli Angeli con la famosa Girandola di Michelangelo, la cui rievocazione storica è proposta anche quest’anno per il prossimo 29 giugno da Giuseppe Passeri a Castel Sant’Angelo. La mostra desidera riprodurre lo storico evento di fuochi d’artificio creato nel 1481 da Papa Sisto IV ed eseguito annualmente per oltre quattrocento anni. Nel corso dei secoli la Girandola ha portato alla sua attenzione tanti architetti, poeti e artisti famosi, come Gian Lorenzo Bernini, Virginio Vespignani, Johann Wolfgang von Goethe, Charles Dickens e tanti altri, ma più di tutti Michelangelo Buonarroti.
Il suo significato religioso ha la sua radice in un episodio miracoloso accaduto nel lontano 590, quando, a causa della peste che devastava il popolo romano, San Gregorio Magno intraprese una processione attraverso la città sorreggendo l’Icona della Madonna con Gesù Bambino dipinta da San Luca e oggi nota come Salus Populi Romani e conservata nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Giunti presso il Mausoleo dell’Imperatore Adriano, Papa Gregorio I e tutti i fedeli videro apparire sulla cima del monumento l’Arcangelo Michele che, rinfoderando la spada, indicò la fine della peste. Grazie alla profonda fede di San Gregorio Magno, Dio ha esaudito le suppliche in modo straordinario, inviando il Principe delle schiere angeliche, Michele, come segno della sua benevolenza. Da allora il Mausoleo si legò al culto angelico e fu rinominato “Castel Sant’Angelo”.
La mostra si fonda su questi due eventi: l’apparizione di San Michele Arcangelo e la storica Girandola che vuole ricordare con la sua potenza pirotecnica il luminoso miracolo della visione celeste.
San Michele Arcangelo appare così come si vede dipinto nell’icona centrale della mostra, solo molto più bello, molto più luminoso, molto più angelo e molto più portatore e riflesso della Luce di Dio, dello splendore della Luce. E Giuseppe Passeri con la Girandola cerca di rievocare questo sacro momento del passato con potenti fasci di luce pirotecnici e scenografici, quasi come se dal bagliore dei fuochi d’artificio dovesse uscire da un momento all’altro di nuovo San Michele Arcangelo per benedire tutti i presenti.
Il percorso delle Icone degli Angeli porta il visitatore verso lo “splendore della luce”: la luminosità strabiliante dell’Angelo apparso e allo stesso tempo alla luminosità simbolica del meraviglioso fuoco d’artificio della Girandola.
Le Icone di Eva Antulov si basano sulla mistica e solo in parte sulla tecnica delle icone tradizionali bizantine. Le icone sono, infatti, un mezzo di spiritualità. In confronto alle immagini sacre dell’occidente, le icone d’oriente rappresentano qualcosa in più.
Secondo la fede ortodossa, le icone non sono semplicemente un’immagine che raffigura una persona sacra o un aspetto di rivelazione di Dio. Sono mediatori che stabiliscono un contatto con il sacro stesso. Sono una forma di rivelazione divina. Sono considerati “finestre sul Divino”, attraverso le quali i credenti possono vedere più di quanto l’occhio umano possa vedere.
“Rendere visibile il non visibile”: questo è il Leitmotiv delle opere di Eva M. Antulov. È una frase, infatti, che ricorre molto spesso nelle sue riflessioni sulle icone dipinte, è come un filo rosso che collega tutte insieme, i tutti i sensi, cioè nel senso reale della pittura, nel senso spirituale e nel senso trascendentale, cioè relazionato direttamente a Dio e al Suo piano salvifico.
“È mia intenzione” ha detto Eva M. Antulov, “rendere visibili ANGELI, puri spiriti che sono invisibili che ci circondano in ogni momento, ma che noi non vediamo con i nostri occhi fisici, non li sentiamo con le nostre orecchie corporee e ai quali non parliamo perché non li vediamo e, dunque, per noi quasi non esistono. Invece esistono, basta aprire gli occhi e le orecchie spirituali e far parlare il cuore.
In ultimo, l’artista ha aggiunto: “L’intenzione mia finale è quella di far conoscere la Bontà e la Luce di Dio attraverso la sua creazione e la magnificenza della sua opera: gli Angeli.”
Il significato filosofico, teologico e spirituale potrà essere approfondito nel catalogo della mostra.
Conferenza sulla mostra di Splendor Lucis – Angeli della Girandola di Castel Sant’Angelo a Palazzo San Macuto nella Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”






















